RothRosica

Non voglio entrare nel merito Nobel per la letteratura a Bob Dylan sì, Nobel per la letteratura a Bob Dylan no. Non è che me ne importi granchè.
Quello che mi fa ridere è che il grande deluso sia ancora una volta l’osannato, intoccabile, impareggiabile Philip Roth. Perchè quello che in verità volevo dire è che a me Roth fa cagare. Mi annoia proprio a morte, mi annoia così tanto che ho rimosso completamente i suoi libri dalla mia testa. Due sere fa, al cinema, guardavo il trailer di Pastorale americana e non ho capito di cosa si parlasse finchè non ho letto il titolo.

Rido.


25 risposte a "RothRosica"

      1. Va bene che i gusti so’ gusti, ma addirittura saltarlo a piè pari mi sembra eccessivo. Almeno una sbirciatina a “La macchia umana” potresti (dovresti?) consigliarla, quantomeno per far mostrare al Tuo pubblico l’autore e lasciar decidere al lettore se valga la pena di andare avanti. Dal canto (cantuccio, piccino picciò) mio penso che Roth sia tra i migliori autori che abbia avuto la possibilità (fortuna) di leggere, poi, certo, lo scrittore è come una band: ti accompagna, assecondandoli, curandoli se è il caso, nei tuoi stati d’animo. Ad ogni modo, la lista dei suoi libri è lunga, ma tanto la conosci e quindi non starò qui a sciorinarla, e saltando (non a piè pari) di libro in libro credo offra pagine bellissime, alle volte comiche, alle altre struggenti.

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        1. Ci sono troppi libri da leggere per continuare con Roth. Ho letto Lamento di Portnoy e Pastorale americana e per me può bastare.
          La cosa che mi fa sorridere è che ci siano scrittori intoccabili come Roth e Murakami per i quali sembra sia disdicevole dire che non piacciono. Io li considero entrambi un grande bluff e mortalmente noiosi entrambi. Forse sono una donna da Sophie Kinsella.

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          1. Io non sopporto Ambra Angiolini, Claudia Gerini e, da ultimo, ho scoperto che mi sta antipatica pure la Golino: evito di vedere film in cui recitano o cambio canale se mi imbattermi, come l’altra sera con “Il capitale umano”. Diffidavo anche di Argentero, poi mi ha convinto il suo sorriso e la sua recitazione in “Bianca come il latte e rossa come il sangue”. Ognuno, ripeto, ha i suoi gusti, ma se non assaggi il budino non puoi sapere com’è (cit. Sabino Cassese).
            P.S.: quando lessi per la prima volta “Pastorale Americana” lo interruppi nel punto in cuiil libro diventa una narrazione di fantasia sullo Svedese, più tardi ho scoperto in altri suoi libri che Roth gioca con questi colpi di scena e, cocludo, resta il fatto che ha una scrittura imponente.

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  1. Penso ad alcuni Nobel per la Letteratura: Carducci, Deledda, Yeats, Pirandello, Mann, Bernard Shaw, Anatole France, Tagore, Bertrand Russel, TS Eliot, Hemingway, Camus, Pasternak, Quasimodo, Sartre, Beckett, Neruda, Montale, Garcia Marques, Doris Lessing, Pamuk…..
    Ho messo solo alcuni dei quali ho letto e riletto (e riletto, e riletto, e riletto…) poesie, romanzi, trattati e ricerche.
    Non che non mi piaccia Dylan (lo ascolto e lo riascolto da quando 14 anni), e non che non abbia apprezzato Fo (anche se come scrittore puro fa abbastanza pena… Provate a leggere “Razza di Zingaro” e fatemi sapere se è uno scrittura che può venire da un Nobel).
    Ma questi due nomi suonano strani in coda all’elenco precedente.
    Roth poi, suona malissimo.

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  2. Non son d’accordo, secondo me Roth è un genio della Letteratura, quella che oggi è così rara a farsi. Può non piacere in quanto il suo genere è molto mirato e focalizzato nel suo limite ma non si può non dire che sia uno dei migliori ancora in circolazione.

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