Roma nelle commedie anni ’50/’60

Nella settimana del compleanno di Alberto Sordi (15 giugno), non volendo, ho fatto questo percorso che comprende più di un film dove l’attore romano ha recitato, tra cui il famosissimo “Un americano a Roma”.

Il percorso parte da via Proba Petronia, proprio dove inizia anche “Il sorpasso” di Dino Risi. In questa strada Gassman parcheggia la sua Aurelia e sale, con la scusa di fare una telefonata, nell’appartamento di Trintignant.

Stamani, una calda e soleggiata mattina di metà giugno, era molto simile a quella di Ferragosto nel film. Non passavano auto e le poche persone che ho incrociato erano scese a portare fuori il cane. Eravamo in quattro, poco prima delle nove del mattino, in quella strada, e c’era un’aria sospesa, quasi surreale.

Dopo aver attraversato Monte Ciocci (location di “Brutti sporchi e cattivi” di Ettore Scola, ma non rientra in questa categoria di film) si va verso Via Gregorio VII dove all”angolo con Via Argilla c’è la casa dove abita Totò con la sua famiglia in “Guardie e ladri” di Maro Monicelli e Steno.

Si attraversa poi il centro storico di Roma per arrivare nei pressi di Galleria Alberto Sordi (già Galleria Colonna), dove in Via dei Crociferi vediamo vagare un Alberto Sordi ubriaco in “Accadde al penitenziario” di Giorgio Bianchi.

Si sale verso il Quirinale, si attraversa via Nazionale per arrivare nel rione Monti. La direzione è Piazza degli Zingari dove ne “La banda degli onesti”, di Camillo Mastrocinque, si trova la tipografia in cui Peppino De Filippo, Totò e Giacomo Furia stampano le banconote false.

Scendendo da Via Nazionale verso Piazza Venezia si incontra, sulla destra, Via delle tre cannelle in cui ne “I soliti ignoti”, di Mario Monicelli, Tiberio Murgia (Ferribotte) finge di allacciarsi una scarpa per controllare il lucchetto che chiude la finestra della carbonaia.

Si attraversa poi Piazza Venezia, si prende per via del Teatro Marcello e via Petroselli per arrivare nel luogo della scena più famosa del più classico dei film classici della commedia degli anni ’50: Bocca della Verità, dove in “Vacanze romane “, di William Wyler, un bellissimo e spavaldo Gregory Peck finge che gli venga mozzata via una mano dalla bocca di quello che, in verità, non fu altro che il chiusino di una fogna (probabilmente della cloaca maxima, lì vicino)

Da Bocca della Verità si imbocca il lungotevere per arrivare in Corso Vittorio Emanuele II (una delle strade più brutte del centro storico di Roma) dove Anna Magnani e Totò alla fine di “Risate di gioia” di Mario Monicelli entrano nella Chiesa di S. Andrea della Valle. (In questa chiesa si svolgono anche alcune scene iniziali della “Tosca” di Puccini.)

Uscendo dalla chiesa si prende a destra verso Largo di Torre Argentina e Via Arenula, e sempre sulla destra, in via di Santa Maria in Monticelli c’è la casa di Alberto Sordi in “Un americano a Roma” di Steno.

Si riprende Via Arenula, si attraversa il fiume per arrivare a Trastevere dove all’inizio di via Garibaldi c’è la casa di Silvana Pampanini (corteggiata da Albetto Sordi) in “La bella di Roma” di Luigi Comencini.

Si percorre Viale di Trastevere dove all’altezza della vecchia stazione ferroviaria si svolta a sinistra verso Ponte Testaccio. Prima del ponte, ed esattamente sul Lungotevere Portuense, c’è la casa in cui abita Stefania Sandrelli in “Io la conoscevo bene” di Antonio Pietrangeli. E si arriva anche alla conclusione del breve giro sulle commedie degli anni ’50 / ’60.

Il percorso è semplice ed è di circa 15 km.

Lo trovate qui

Le foto a colori le ho scattate io, i fotogrammi dei film li ho presi dal sito Davinotti.


6 risposte a "Roma nelle commedie anni ’50/’60"

  1. Proseguendo lungo la Portuense, verso ponte Galeria, si noteranno tutta una serie di collinette “squadrate”, con la sommità piatta.
    Quando costruirono tutti quei quartieri e caseggiati, negli anni ’50, andarono lì a scaricare la terra scavata per le fondamenta dei palazzi.
    Da piccolo era zona di cicoria con nonna e mamma.

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