Pastramami

Ci ho messo 43 stramaledettissimi anni per scoprire il pastrami, o meglio, per assaggiarlo.
Ne avevo sentito parlare, ne avevo letto forse, ma non avevo mai avuto modo di provarlo. Un giorno inciampo in un articolo, spuntato da non so dove, non so come, dove si parla di un locale a Trastevere dove ce l’hanno. Memorizzo il luogo, ma ci vado dopo così tanto tempo che non ricordo più cosa avevo letto di quel locale, l’ennesimo di street food in città.
Ordino un panino con prosciutto crudo dop di Parma, provola affumicata, funghi porcini e gocce di whisky Lagavulin. Buono, niente da eccepire, solo che dopo aver pagato alzo gli occhi, leggo il cartello  dietro la cassa ed esclamo a voce alta: “Cavolo, ecco perchè dovevo venire qua. Il Pastrami!”.

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Ci torno il giorno dopo e stavolta non sbaglio, lo ordino. Mentre aspetto, la proprietaria mi racconta che prima lì c’era una macelleria, che quando hanno tolto il linoleum da terra hanno trovato il bellissimo pavimento decorato che hanno recuperato. Ma le decorazioni vanno solo dalla porta fino a dove arrivava in origine il bancone, dietro al quale c’erano delle “grotte” dove la carne stava al fresco. Mi indica dei pannelli pitturati, nel corridoio che costeggia la piccola cucina a vista e mi racconta che sono stati decorati da “Solo”, uno street artist che prima viveva in quel palazzo, proprio sopra al locale. I pannelli venivano posizionati, alla chiusura, davanti alle portefinestre, ma poi hanno iniziato a rovinarli ed hanno deciso di metterli all’interno.
Mi racconta di Trastevere come era, di “Checco er carrettiere” -il ristorante lì accanto- che una volta vendeva i vini dei Castelli, poi la moglie iniziò a preparare delle minestre da vendere e quello è stato l’avvio di tutto.
Mi consiglia ristoranti, parliamo delle voci di Regina Coeli, delle notti trasteverine saltando di argomento in argomento, finchè il mio pastarami non è pronto.
Mi chiedono un parere al primo morso, “E’ diventato il mio nuovo miglior amico” rispondo.

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Pastrami, cheddar, maionese alla senape, insalata.
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Inserisci una didascalia.
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MAMMO’ – Street Food
Via Benedetta, 1
00153 Roma
(Trastevere)


37 risposte a "Pastramami"

  1. Il pastrami l’ho scoperto a NYC quando iniziai a lavorare per l’Alitalia. Era una cosa da pranzo veloce prima di partire o appena arrivati, Lo facevano in questi postriboli pieni di muratori, dove c’era, pastrami, hamburgher, vari tipi di carne e salse varie.
    Era imbattibile con il purè con sopra il “gravy”, una cosa liquida che c’azzecava da morire.
    Buono a sapersi, di sicuro ci andrò

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  2. Mi pare di aver letto che il Carnegie Deli dove lo avevo mangiato a NYC, abbia chiuso da poco.
    Magari quando ripasso da Roma provo anche questo 😋

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  3. Calchiamo le stesse orme ormai…. mi piace, mi sento più romano, la città mi appartiene sempre di più. Peccato io e il pane abbiamo rotto anni fa, sembra veramente buono. Per fortuna che a Transtevere c’è l’imbarazzo della scelta, io personalmente amo l’aperitivo della Parolaccia & Son, tanta roba… delicatissimo… da provare!

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      1. Certo, sono a fianco della Parolaccia, fanno un aperitivo abbuffet da star male!!! Presso sempre la Cippy per farlo lì, anche se è un po’ fuori mano per noi. Ci conto per il prossimo fine settimana, giretto a Portaportese ed apericena per vicoletti…

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                    1. Bene, allora sono a posto…
                      Instagram non lo posso vedere durante le ore d’ufficio… che pretese, già ci obbligano a timbrarci da solo i cartellini tutti i giorni e poi ci levano anche internette… non ci sono più i diritti dei lavoratori di una volta…

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