Il quartiere dei fumetti

20160904_174448A Roma c’è un quartiere periferico chiamato Torrino – Mezzocammino che molti romani non sanno nemmeno dove sia. E’ una zona nuova, a sud della città, tra la Colombo e la Via Ostiense. Ci sono quasi esclusivamente nuove costruzioni e molte aree con ancora cantieri, pochi esercizi commerciali, una sola linea di autobus per raggiungerla. All’orizzonte è difficile non vedere una gru. Le costruzioni sono pulite e lineari, le strade ordinate ma la cosa che colpisce maggiormente è che pare che a questa zona si sia voluta dare una sorta di identità, dedicandola ai fumetti. Le strade sono intitolate a famosi fumettisti, la Piazza (che in verità è una rotatoria) è dedicata ad Andrea Pazienza. Qua e là sono disseminati dei piccoli parchi pubblici curatissimi, che si estendono in lungo più che in largo e che hanno almeno una fontanella, una ciclabile che va da ingresso ad ingresso, aree di ristoro, giochi per bambini, alberi, aiuole fiorite ed erba verde e ben rasata. Quasi ogni porta di queste piccole aree verdi, chiamate tutte “Parco dei fumetti”, è dedicata ad un personaggio di fantasia. Tutto qui, niente di eclatante ma è come trovare un’oasi colorata in mezzo ad un deserto di asfalto e cemento. Sarebbe bello se questa identità, negli anni, venisse sviluppata trasformando la zona davvero nel Quartiere dei fumetti.

(Dato che per me una città si scopre solo camminando, ho visto bene di fare tutto il tragitto a piedi, sotto il sole e negli orari più caldi della giornata. Mi sono ritrovata a camminare sullo spartitraffico della Cristoforo Colombo a mezzogiorno; a cercare un posto dove leggere per un po’ all’ombra del Palazzo della Civiltà e per poco non inciampare in un tizio che fornicava in piedi con una prostituta a lato di un cespuglio con a pochi metri una famiglia seduta su una panchina; a deviare attirata dalle urla che provenivano da una costruzione per scoprire che dentro si tenevano i campionati italiani juniores di bocce e che la tifoseria non aveva nulla da invidiare a quelli da stadio; a cercare l’acqua come un disperso nel deserto che in zona Eur e dintorni la domenica non si trova nulla; a tentare di attraversare la Colombo per dar retta a Google maps che deve avercela con me perchè ero a destinazione e voleva farmi fare la fine del gatto in tangenziale; ad aspettare 45 minuti ogni autobus per tornare a casa seduta sul marciapiede; a rimanere con il telefono scarico e fregarmene cordialmente. Il tutto per 20 km pedestri)

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26 risposte a "Il quartiere dei fumetti"

  1. Bello, io a Roma ci son stato per quattro anni e non sapevo dell’esistenza del “quartiere dei fumetti”, anche se magari quando ci vivevo io ancora non esisteva dehihihi 🙂 quando tornerò nella capitale una delle cose da fare assolutamente sarà andare a vedere questo posto….grazie!!!

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  2. La maledizione del gruviera mi colpisce ogni volta lo cito.
    Avrò scritto almeno quattro volte quattro papiri ma
    ad ogni “pubblica” mi cadeva il cell, o moriva il tablet, o una chiamata, o dovevo far pipì.
    Che strazio, io che sono un fumettaro mannaro e tengo l’eure ner core…
    Vabbè, ritenterò.

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