Quando siete felici, fateci caso – Kurt Vonnegut

L’unico buon proposito per questo nuovo anno era comprare “Quando siete felici, fateci caso” come primo libro in assoluto. E’ finita che non l’ho comprato ma me lo hanno regalato il giorno stesso in cui ho, stancamente, finito un libro che mi trascinavo dietro da quasi un mese e mezzo. La coincidenza ha deciso per me che sarebbe stato il primo libro che avrei iniziato nel 2016 ed il brano che dà il titolo al libro, diventerà il mio mantra.

Dal momento in cui varchi la soglia di casa, accendi il PC ed il telefono non senti o leggi altro di gente che si lamenta “Ho caldo” “Ho freddo” “Ho sonno” “Piove” “Il caffè fa schifo” e via e via e via fino agli astiosi che litigano con tutti. E’ un piagnisteo generale, una critica continua, un odio ininterrotto. Quando è stata l’ultima volta che avete fatto un complimento sincero o detto una cosa carina ad un emerito sconosciuto solo per il gusto di buttare un pizzico di sale rosa nella loro vita? Quante volte sorridete, in un giorno, a chi incrociate per strada e non conoscete? A me capita di farlo, ma non perchè sono più brava degli altri. No, lo faccio perchè sono egoista. Sì, egoista, lo faccio per me, per quello che mi torna indietro dagli altri. E da oggi ci aggiungerò anche il far caso alle cose belle, anche quelle piccole. Come per esempio star qui a scrivere, seduta per terra a piedi scalzi e sorseggiare prosecco.

“Ma tornando a mio zio Alex, che ormai è in paradiso. Una delle cose che trovava deplorevole negli esseri umani era che si rendevano contro troppo raramente della loro stessa felicità. Lui invece faceva del suo meglio per riconoscere apertamente i momenti di benessere. Capitava che d’estate ce ne stessimo seduti all’ombra di un melo a bere limonata, e zio Alex interrompeva la conversazione per dire: <<Cosa c’è di più bello di questo?>>                                                                                         Spero che voi farete lo stesso per il resto della vostra vita. Quando le cose vanno bene e tutto fila liscio, fermatevi un attimo, per favore, e dite a voce alta:  <<Cosa c’è di più bello di questo?>>  Fatene il vostro motto: <<Cosa c’è di più bello di questo?>>

(Quando siete felici, fateci caso – Kurt Vonnegut)

 

 

 

 


60 risposte a "Quando siete felici, fateci caso – Kurt Vonnegut"

  1. Molto profonda. Inseguiamo chimere non accorgendoci delle cose più semplici, in grado di rasserenarci, di farci gustare il meglio della vita. Bello. Grazie e Auguri per un anno stracolmo di bene e felicità. 🙂 Piero

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  2. Ci sono in ballo molte questioni.
    Una è che diamo per scontata la felicità, e quindi c’è ne facciamo cruccio solo quando non c’è.
    In secondo luogo siamo per natura insoddisfatti, e cerchiamo sempre qualcosa di meglio o in più, e questo ci rende infelici.
    Il difficile è trovare l’elemento positivo quando siamo sommersi dalle negatività ….questo è per noi umani fallaci innaturale, e richiede uno sforzo di concentrazione.

    Comunque io non credo alla felicità, semmai alla serenità e in alcuni momenti di “non infelicità”

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    1. Sei un animo inquieto Fed. E lo sono anche io.
      Il mio più grande problema non è non accorgermi del bello, della felicità provata, è non vivermi appieno il momento, l’adesso, perchè quando sono felice sono sempre proiettata un pochino più in là.
      Quando sono sommersa dal brutto e dalla tristezza invece rimango ferma, immobile, sommersa -apunto- dalla negatività e duro una immensa fatica a tirare fuori la testa.

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      1. Venus cara, non ci si accorge mai di essere felici e di conseguenza non ce lo viviamo il momento. Anch’io mi rovino andando troppo avanti col pensiero invece di godere per quello che ho. E una volta perso l’attimo non lo recuperi più.

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      1. Alberto , il tuo lato femminile mi preoccupa: mi sembri una di quelle donne che affermano non essere amore senza sofferenza.
        Che cazzate! Se c’è sofferenza non ci può essere felicità

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        1. Se ad un certo punto ti viene a mancare la felicità soffri, mi sembra una conseguenza. Sei felicissimo per il suo aifon sei super esse e ti cade e lo rompi? Soffri….. Sei felice perché ti stai portando a letto la gnocca che ti piaceva tanto ma scopri che contemporaneamente se la faceva anche lo sfigato del tuo vicino di casa? Ti rode il culo e soffri…. Felice per l’auto nuova e la ritrovi con una portiera sfondata? Soffri….. Sei felice per il matrimonio del tuo migliore amico ma il giorno che si separerà soffrirai anche per lui…. Sono sofferenze momentanee, ricompri il telefono, ripari l’auto, presenti all’amico un’altra ragazza e tornerai felice come prima ma la sofferenza è sempre dietro l’angolo. Niente felicità, niente sofferenza.

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            1. Sono finito in un cul de sac…….. 🙂

              Come fai a dire che soffri se non conosci la felicità? La sofferenza per la perdita di un’asta su un Picasso per una altro si tramuterebbe nella felicità della disponibilità di quella cifra in banca. Sono livelli non standard, il mangiare quotidianamente una volta era la felicità, adesso solo una vita sofferta nel sopravvivere.

              Tutto troppo complicato, ho raggiunto il mio povero limite celebrale sull’argomento, Forrest Gump non ha altro da dire su questa faccenda….. 🙂

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  3. Ma tutti siamo egoisti in ogni azione: anche io adoro fare i complimenti, dire sinceramente qualcosa di carino se mi viene in mente, perchè quel sale rosa mi piace vedere come può mettere il sorriso, almeno per qualche istante, sul viso di qualcun altro 🙂

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