La lettera

Stamani è arrivata la corrispondenza, tre/quattro buste, non di più. L’ultima che ho aperto era fatta di carta pesante, liscia e color avorio. Nel momento esatto in cui ho tirato fuori il foglio che conteneva ho sentito un profumo maschile, delicatissimo e quasi impercettibile. Un profumo così buono e lieve da farti chiudere subito gli occhi per la paura di sentirlo volare via, come se chiudere gli occhi ti aiutasse a trattenerlo.

E ti assale una nostalgia che non ti appartiene, la nostalgia di una vita di inizio secolo, dove gli uomini eleganti si versavano il profumo sulle mani che poi lasciavano sulle carte che toccavano.

Per un attimo ho dimenticato di essere nell’era delle eMail e degli smartphone, ed è stato bello come essere al cinema.


53 risposte a "La lettera"

  1. non è che era una richiesta di impiego di tale Albert Einstein arrivata un po’ in ritardo a causa delle Poste? Magari aveva scoperto la formula per il negroni perfetto….. 🙂 però bella sta cosa… ormai chi scrive più lettere ordinarie?

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    1. Einstein mi avrebbe convocata al suo cospetto per un solo motivo: cercare di capire come sia possibile non assimilare un concetto matematico che sia uno :-/
      Noi lettere ordinarie ne riceviamo ogni giorno, anche scritte a mano con la penna stilografica (giusto ieri), siamo cosí orgogliosamente old fashioned 😉

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  2. A mia cognata piace ricevere le cartoline. Quest’anno dal tour estivo Normandia/Bretagna gliene ho inviata una da ogni tappa. Pare che il postino suonasse (non so se due volte) gridando “Cartolina!”. Non so se ha chiesto gli straordinari.

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